OPEN FACTORY DAY
In migliaia in tutta Italia per entrare nelle fabbriche e scoprire la manifattura Made in Italy.
Si preannuncia una giornata da tutto esaurito l’Open Factory che domenica 24 novembre vedrà aperti al pubblico più di 50 stabilimenti in tutta Italia . Apriranno le loro porte grandi brand, ma anche tante imprese manifatturiere e di servizi che rappresentano la forza del made in Italy.
Fabbriche, laboratori, centrali elettriche, aeroporti. Domenica 24 novembre si preannuncia una giornata da tutto esaurito per Open Factory, la manifestazione – promossa da ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera, curata da Goodnet Territori in Rete, con main partner Eni e Orsero – che permetterà di scoprire il meglio del Made in Italy in una domenica durante la quale apriranno le loro porte oltre 50 stabilimenti in tutta Italia. E non saranno solo aziende leader del design come Lago o Ratti a fare il pieno di visitatori, così come non saranno da tutto esaurito solo gli stabilimenti di grandi brand come Perugina, Eni, Gabel o Davines, ma saranno soprattutto decine di imprese manifatturiere dai brand meno conosciuti ad attrarre la curiosità del grande pubblico.
Il pomeriggio di domenica 24 novembre,dalle 14 alle 19, inizierà il vero e proprio porte aperte, dove, a seconda delle situazioni, ci saranno visite guidate, workshop, presentazioni di libri o laboratori.
A Bergamo un pomeriggio per scoprire la lavorazione del legno e i segreti dell’aeroporto
In occasione di Open Factory, apriranno le loro porte al pubblico due importanti realtà del territorio. A Bolgare sarà possibile visitare Marlegno, che offrirà ai visitatori la possibilità di conoscere la storia dell’azienda e i segreti legati al mondo della bioedilizia in legno attraverso un percorso guidato, suddiviso in 10 tappe, che permetterà di seguire tutti i passaggi che portano un progetto su carta a diventare una vera e propria casa in legno su misura. Al termine della visita, vi sarà la possibilità di accedere all’area Virtual Reality, dove è possibile indossare i sensori di realtà virtuale ed “entrare” virtualmente in una delle recenti realizzazioni dell’azienda. E’, inoltre, prevista un’area per i più piccoli.
Mentre a Orio al Serio i visitatori avranno l’occasione di esplorare la realtà del Milan Bergamo Airport. Il 24 novembre , sarà possibile scoprire molte delle attività svolte “dietro le quinte” nell’ambito dell’aeroporto: l’area check-in, l’area sterile, l’airside e, tempo permettendo, il piazzale degli aeromobili per poter vedere un turnaround (tempo di sosta a terra necessario per le operazioni di sbarco dei passeggeri, imbarco dei passeggeri, rifornimento carburante, pulizie, imbarco del catering, carico di bagagli, merce e posta, ecc.).
Tutte le Open Factory
Dalla Lombardia scendendo lungo la Via Emilia si potranno visitare la Marlegno di Bolgare (Bergamo), leader della bioedilizia in legno, la Bruschi di Abbiategrasso (Milano), che produce leghe di zinco, Imperiale Group di Mirandola (Modena), genio della “terra dei motori” emiliana, la FPS di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), Saib di Caorso (Piacenza), esempio di economia circolare, Davines di Parma, leader della cosmetica sostenibile, e poi ci si potrà spingere fino a Sabbioneta (Mantova) per visitare, oltre allo stupendo Teatro all’Antica, Panguaneta, azienda specializzata nella lavorazione legnami. Lungo l’asse dell’A4 apriranno invece gli aeroporti di Bergamo, Verona, Venezia e Treviso.
Un altro dei percorsi possibili è quello del design nella patria del Palladio con aziende come Barausse di Monticello Conte Otto (Vicenza), che progetta porte come soluzioni d’arredo che combinano design, tecnologia e sostenibilità, ma anche aziende leader dell’interior design come Lago di Villa del Conte (Padova), Lapalma di Cadoneghe (Padova) e Zordan di Valdagno (Vicenza); andando fino a Carmignano di Brenta (Padova) si potrà scoprire Cartotecnica Postumia, che farà vedere ai visitatori come prende forma un sacchetto di carta stampata, mentre ad Arquà Polesine (Rovigo) si potrà visitare Irsap, che progetta radiatori ideandoli come complementi d’arredo, e a Resana (Treviso) si potrà entrare in Antrax It, che produce radiatori che uniscono tecnologia ed estetica e diventano oggetti firmati dai più grandi designer internazionali.
Nel Friuli Venezia Giulia, invece, si potrà seguire un percorso che va dalla biomedicina all’information technology, passando per gli artigiani high-tech, visitando aziende come la ABS Acciaieri Bortoli Safau di Pozzuolo del Friuli (Udine) e LimaCorporate di Villanova di San Daniele del Friuli (Udine), che accompagnerà gli ospiti alla scoperta dell’ingegneria biomedica. La collaborazione di Carnia Industrial Park porterà all’apertura di AMB, storica azienda friulana leader nei film plastici multistrato, che aprirà le porte degli stabilimenti di Amaro e di San Daniele del Friuli (entrambi in provincia di Udine), Eurotech di Amaro (Udine), ed Helica di Amaro (Udine), che farà scoprire i segreti del telerilevamento aereo. Altra sezione speciale è quella curata dal Consorzio di sviluppo economico del monfalconese, che vedrà il coinvolgimento di Bogaro & Clemente, che farà scoprire come l’antica arte liutaria si sta trasformando con le nuove tecnologie e i nuovi materiali, dell’azienda meccanica SBE Varvit, o di Gaia di Monfalcone (Gorizia), produttrice di pane e dolci senza glutine, così come di A2A Energiefuture, che aprirà per l’occasione la Centrale Termoelettrica di Monfalcone.
Per chi ama il settore del fashion, textile, beauty si consigliano le visite alla Baxter di Lurago d’Erba (Como), azienda unica nel panorama della produzione d’arredo in pelle, alla Project Officina Creativa di Zanè (Vicenza), dove da vent’anni si immagina e si plasma il futuro della moda in denim, o alla Lem Industries di Levane (Arezzo), produttrice di accessori moda. Chi è invece interessato alla produzione di energia potrà entrare alla bioraffineria Eni di Marghera (Venezia), primo esempio al mondo di conversione di una raffineria in bioraffineria che produce biocarburanti sostenibili, all’impianto di compressione di Sergnano Snam (Cremona), alla Medio Chiampo di Montebello Vicentino (Vicenza), che farà fare ai visitatori un viaggio alla scoperta del mondo del servizio idrico, o alla Inovalab di Padova, che progetta l’innovazione nel settore delle tecnologie elettrotermiche.
La manifattura Made in Italy apre le sue porte in aziende come la Carraro di Campodarsego (Padova), gruppo internazionale leader mondiale nei sistemi di trasmissione per veicoli off-highway e trattori specializzati, la Unox di Cadoneghe (Padova) e la Tecnoeka di Borgoricco (Padova), produttrici di forni smart per la ristorazione, Officine di Cartigliano, azienda meccanica di Cartigliano (Vicenza), Criocabin di Praglia di Teolo (Padova), icona nel mercato della refrigerazione commerciale, Draxton di Rovigo, produttrice di componentistica per auto, Galdi di Postioma di Paese (Treviso), produttrice di packaging alimentare, Considi di Grisignano di Zocco (Vicenza), Baxi di Bassano del Grappa (Vicenza), vera e propria eccellenza italiana nel settore del riscaldamento e della climatizzazione, o San Marco Group, lo storico colorificio di Marcon (Venezia).
Last but not least il settore food con aziende come Perugina di Località San Sisto (Perugia), leader nel mondo del cioccolato, Fratelli Orsero di Firenze, famosa per la sua frutta esotica, +Watt di Ponte San Nicolò (Padova) che, insieme a Studio Bonini di Vicenza, porterà i visitatori alla scoperta del mondo dell’integrazione alimentare, e Fomet, di San Pietro di Morubio (Verona), produttrice di fertilizzanti organici e organo-minerali.
Da cosa nasce questo grande interesse perla manifattura Made in Italy? Secondo l’economista Stefano Micelli, docente all’Università Ca’ Foscari Venezia che ha ispirato Open Factory fin dalle sue prime edizioni pilota avvenute negli anni scorsi, “è la cultura manifatturiera italiana, capace di mixare personalizzazione del prodotto e tecnologia che rende appetibile al consumatore globale i prodotti del Made in Italy”.
Fonte: Ufficio Stampa
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