Il Giulio Ferrari Rosé 2012 miglior spumante d’Italia
Il Giulio Ferrari Rosé 2012 miglior spumante d'Italia L'autorevole rivista tedesca Falstaff ha incoronato la Riserva Trentodoc Extra Brut 2012, uno dei gioielli di Ruben Larentis,
Il Giulio Ferrari Rosé 2012 miglior spumante d’Italia
L’autorevole rivista tedesca Falstaff ha incoronato la Riserva Trentodoc Extra Brut 2012, uno dei gioielli di Ruben Larentis, “chef de cave” della maison spumantistica trentina. L’Alto Adige si conferma superstar con i vini bianchi. Premiati come migliori bianchi d’Italia il Terlaner Primo Grande Cuvée 2020 della Cantina di Terlano e il Kreuzweg Family Reserve Chardonnay 2019 dell’azienda Castelfeder di Cortina all’Adige.
Nuovi exploit per la maison spumantistica trentina Ferrari ormai abbonata ai riconoscimenti più prestigiosi (quest’anno in particolare). Dopo la consacrazione londinese al Campionato Mondiale delle Bollicine dove ha conquistato per la sesta volta il titolo di “Sparkling Wine Producer of the Year”, dopo l’Award assegnato a Düsseldorf dal magazine tedesco Meininger come “Family Winery of the Year”, dopo l’Oscar di miglior spumante d’Italia assegnato dalla Guida Veronelli al Giulio Ferrari 2012, dopo le “Cinque Sfere” assegnate dalla guida Sparkle 2024, i “Tre Bicchieri” del Gambero, le “corone” della Guida Vinibuoni d’Italia del Touring, gli eccellenti punteggi assegnati da Bibenda, dall’Espresso e dall’Associazione italiana sommelier, nei giorni scorsi ad Amburgo l’autorevole guida tedesca Falstaff ha premiato come miglior spumante d’Italia il Giulio Ferrari Extra Brut Rosé Riserva Trentodoc 2012 con il punteggio di 98 centesimi. Riconoscimento prestigioso poichè assegnato da una delle più autorevoli riviste internazionali che si rivolge ad un pubblico elitario di consumatori.
Il Giulio Rosé 2012, fresco, elegante, radioso, equilibrato, di lunga durata
Othmar Kiem e Simon Staffler hanno premiato il Giulio Rosé Riserva 2012 come miglior spumante d’Italia con la motivazione che riprendiamo dalla scheda tecnica: “Rosa corallo intenso, brillante, con spuma fine. Al naso, aromi sottili di scorza d’arancia fresca, lamponi freschi, con note leggermente salate e iodate, oltre ad alcune sfumature floreali, compatte e discrete. Al palato, un vino finemente lavorato, fresco ed equilibrato, molto complesso e allo stesso tempo leggero, radioso, elegante, salato, puro, di lunga durata. Sarà ancora migliore tra qualche anno.”
La soddisfazione di Marcello Lunelli, responsabile produzione Ferrari
“Questo prestigioso riconoscimento ci riempie di orgoglio” ha dichiarato Marcello Lunelli, responsabile di produzione delle Cantine Ferrari, ritirando la pergamena nel salone delle premiazioni ad Amburgo. “Tutti i premi ricevuti quest’anno – ha aggiunto – dimostrano la costanza qualitativa che, grazie alla passione e alla competenza del nostro team, riusciamo a garantire in tutte le versioni dei nostri Trentodoc, dai non millesimati alle grandi riserve.
“Siamo altresì orgogliosi – ha aggiunto – del riconoscimento che ci è stato assegnato dai Global Drinks Intel: l’Award 2023 di Cantina Sostenibile. Una soddisfazione per chi da anni ha scelto la strada della sostenibilità ambientale, economica e sociale.” Le tenute di proprietà della famiglia Lunelli sono infatti tutte certificate biologiche e su tutti gli edifici sono stati installati i pannelli fotovoltaici.
Cinque i migliori rossi: tre Barolo, un marchigiano e un Merlot toscano
Ma torniamo a Falstaff. La guida tedesca ha premiato come migliori vini rossi d’Italia cinque etichette. Il Piemonte si conferma superstar con tre etichette: il Barolo 2019 di Bartolo Mascarello, il Barolo Brunate 2019 di Giuseppe Rinaldi e il Barolo Romirasco 2019 dei Poderi Aldo Conterno. Meritatissimi anche i riconoscimenti assegnati al Kupra Rosso Igt Marche 2020 Grenache 100% dell’azienda Oasi degli Angeli (Cupra Marittina, Ascoli Piceno) e al Vigna Galatrona Merlot Val D’Arno di Sopra Doc 2021 della fattoria toscana Petrolo (Mercatale, Arezzo).
Alto Adige sul podio con due bianchi: la Cuvée Terlaner e la Riserva Castelfeder
Per quanto riguarda il settore dei vini bianchi anche quest’anno Falstaff ha ribadito l’indiscussa leadership dell’Alto Adige. Come migliori vini bianchi d’Italia sono stati premiati il Terlaner Primo Grande Cuvée Südtirol Doc 2020 della Cantina di Terlano e il Kreuzweg Family Reserve Chardonnay Riserva Südtirol Doc 2019 dell’azienda Castelfeder di Cortina all’Adige.
Giustificata la soddisfazione alla Cantina di Terlano che ha bissato l’exploit della scorsa edizione (va ricordato che il Terlaner Primo Grande Cuvée annata 2016 aveva sbaragliato il campo con l’astronomico punteggio di 100 centesimi).
“Questa cuvée – ha spiegato l’enologo Rudi Kofler – è il risultato della nostra costante ricerca della qualità ed esprime perfettamente il terroir di Terlano con le sue caratteristiche climatiche e geologiche. Freschezza, eleganza e complessità, unite a mineralità e longevità: queste le peculiarità che si ritrovano nel Terlaner Primo Grande Cuvée. Un blend prodotto soltanto nelle annate che consentono una particolare evoluzione e sviluppo del vino.”
Il Kreuzweg Family Reserve Chardonnay Riserva 2019 Castelfeder
La giuria della Guida Falstaff, oltre al Terlaner Primo Grande Cuvée 2020, ha premiato come miglior vino bianco d’Italia il Kreuzweg Family Reserve Chardonnay Riserva 2019 Castelfeder. Questa la motivazione contenuta nella scheda tecnica di Othmar Kiem e Simon Staffler: “Giallo paglierino frizzante, potentemente luminoso. Apre con note di fumo e pietra focaia, poi grandi frutti tropicali, irradia. Salato e succoso al palato, frutto molto chiaramente sviluppato, ma il legno è molto ben integrato, risuona a lungo. Un’esperienza!”
L’azienda Castelfeder di Egna fu fondata da Alfons Giovanett più di 50 anni fa, ma da allora tutto è stato rivoluzionato. “L’assortimento è stato ampliato, l’uva prodotta è stata vinificata in proprio, il lavoro in vigna è stato modernizzato e ci siamo aperti al mercato internazionale” ha confessato Günther Giovanett, che ha ereditato l’azienda dal padre Alfons e che oggi la gestisce con i figli Ivan e Ines. La superficie vitata di Castelfeder è di 65 ettari: il 70% dei vigneti è coltivato con vitigni a bacca bianca.
Premiati anche due rosati e come vino dolce il Ben Ryè di Donnafugata
La Guida Falastaff ha premiato come migliori vini rosati d’Italia un toscano e un abruzzese: il RosaMati Toscana Rosato Igt 2022 della Fattoria Le Pupille, in Maremma, e il Villa Gemma Cerasuolo d’Abruzzo Superiore Doc 2022 di Masciarelli (San Martino sulla Marrucina, in provincua du Chieti). Miglior vino dolce, infine, è stato proclamato il Ben Ryè Passito di Pantelleria Doc 2021 di Donnafugata.
Premio speciale ai fratelli Inama (origini trentine) di San Bonifacio
Questo il responso dei vini migliori del BelPaese secondo la “Guida Vini Italia 2024” by Falstaff, edita dalla celebre rivista tedesca e presentata nei giorni scorsi ad Amburgo da Othmar Kiem, responsanile Falstaff per l’Italia. Il magazine ha assegnato anche dei premi speciali: quello per la “Collezione dell’anno” alla Cantina Passopisciaro, l’azienda creata dal compianto Andrea Franchetti, in Sicilia, ed oggi del gruppo Vini Franchetti, guidato dal figlio Benjamin. Il titolo di “Newcomer of the Year”, novità dell’anno, invece, è stato assegnato ai tre fratelli Matteo, Luca e Alessio Inama della omonima cantina veneta di San Bonifacio fondata nel 1948 dall’enologo di origini trentine Giuseppe Inama e che oggi si conferma come cantina di riferimento dei territori del Soave e dei Colli Berici.
Infine, il premio alla carriera è stato conferito a Paolo De Marchi, fondatore della cantina Isole e Olena, nel Chianti Classico, da giugno 2022 di proprietà dei francesi del Gruppo Epi della famiglia Descours (che possiede anche Biondi Santi, culla del Brunello di Montalcino).
Falstaff una rivista autorevole per un mercato importante: quello tedesco
Falstaff è una voce autorevole nel mondo del pianeta vino poichè racconta le etichette più prestigiose made in Italy ad un mercato di fondamentale importanza come quello di lingua tedesca, che, nel 2022, secondo i dati Istat, ha fruttato alle cantine del BelPaese un miliardo e 230 milioni di euro (1,1 la Germania e 136 milioni l’Austria). Nei primi otto mesi del 2023 ha importato vino italiano per 852,5 milioni di euro: 763 la Germania e 89 l’Austria.
Il vino italiano è amato e ricercato dai wine lover di tutto il mondo
Sempre secondo l’autorevole rivista tedesca “il vino italiano è amato e ricercato dagli amanti del vino di tutto il mondo. Anche i collezionisti che un tempo si concentravano principalmente su Bordeaux e Borgogna stanno scoprendo sempre più il valore dei vini italiani. Questo vale, innanzitutto, per i vini del Piemonte e della Toscana, ma non si limita a queste due Regioni. Il vino viene coltivato in tutte le 20 regioni della Penisola con vini provenienti da varietà conosciute e di successo mondiale. Tuttavia, gran parte della produzione vinicola italiana è ottenuta anche da vitigni locali e autoctoni ed è proprio questa diversità e abbondanza che rende il mondo del vino italiano così attraente.”
“In ogni territorio e in ogni regione si può scoprire qualcosa di nuovo. Il vino in Italia è anche legato al cibo, per questo motivo i produttori italiani si stanno allontanando sempre di più dai vini di grande potenza e struttura, che andavano di moda anni fa. Su e giù per il Paese, viene nuovamente riconosciuta una delle caratteristiche più importanti dei vini italiani: la succosità, la freschezza e la bevibilità” sottolinea Falstaff.
Il boom delle bollicine e la crescita dei vini bianchi rispetto ai rossi
L’edizione 2024 della guida tedesca fotografa in maniera obiettiva anche la crescita dei vini bianchi rispetto ai vini rossi e il boom delle bollicine che, dal Trentino Alto Adige alla Sicilia, sembra non conoscere crisi di sorta. “L’Italia – sostiene Othmar Kiem – si sta trasformando sempre più da Paese tradizionale del vino rosso a Paese emergente del vino bianco. Questo è dovuto principalmente all’inarrestabile ondata di vini spumanti. Grazie soprattutto al Prosecco, l’Italia è diventata il principale paese spumantistico del mondo. Ma anche i vini bianchi fermi stanno diventando sempre più importanti.
Falstaff Wine Guide Italy 2024 offre ai wine lover una panoramica approfondita della straordinaria varietà del “vigneto” Italia. Le 408 aziende passate al vaglio di Othmar Kiem sono 408 o oltre 2.300 i vini recensiti. Un quadro d’insieme, sufficientemente esaustivo, per capire le mille sfaccettature del vino italiano.
In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)
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