Martedì 11 Febbraio i 15 produttori saranno a Milano per festeggiare il 24esimo compleanno del Consorzio Club del Buttafuoco Storico insieme al pubblico milanese. Un rosso dal grande corpo e struttura, affinato per almeno 12 mesi in botti di rovere e messo in commercio dopo minimo tre anni dalla vendemmia. Caldo nel gusto e nei profumi, da vigne storiche, rare e vocate a questo unico vino. Un vino prestigioso, capace di invecchiare per anni, che conquista i mercati europei e internazionali con le sue 70.000 bottiglie l’anno facendosi così portatore dei più alti valori dell’Oltrepò Pavese.
Un marchio privato, sotto la Denominazione di Origine Controllata del Buttafuoco
Il Buttafuoco Storico è parte della denominazione Buttafuoco DOC, riconosciuta indipendente dal ministero nel 2010. Il Buttafuoco Storico è un marchio privato e registrato, regolamentato da un rigido disciplinare soggetto a controlli interni su tutta la filiera: dalla vigna alla messa in bottiglia attraverso analisi tecniche e controlli a campione. Il Club del Buttafuoco Storico, nato nel 1996 da 11 vignaioli sagaci e coraggiosi, ha permesso di far conoscere il Buttafuoco al di fuori della provincia pavese e milanese, raggiungendo anche i mercati orientali e americani. Oggi sono in 15 a collaborare e fare squadra per raccontare un vino storico, grande icona dell’Oltrepò Pavese.
Martedì 11 Febbraio dalle 19.00 alle 22.00 in una location speciale che affaccia su Piazza Castello, nel centro di Milano, un banco d’assaggio aperto al pubblico, per scoprire insieme ai suoi produttori i segreti e le particolarità del Buttafuoco Storico, un vitigno unico e vincente, ambasciatore della storia dell’Oltrepò Pavese. Saranno disponibili in assaggio i vini nati dalle vigne di Buttafuoco Storico di annate dal 2012 al 2015: Poggio Ca’ Cagnoni, Franch, Garlenzo, Pitturina, Pregana, Sacca del Prete, Casa Barnaba, Montarzolo, Catelotta, Costera, Casa del Corno e Bricco in Versira.
Marco Maggi il Presidente del Club del Buttafuoco Storico spiega: “Martedì 11 Febbraio un pezzettino dell’Oltrepò Pavese e della sua storia più antica sarà a Milano, l’attuale capitale dell’economia e dell’enogastronomia, un palco importante per noi che siamo pochi ma produciamo altissima qualità, controlliamo personalmente la nostra filiera e lavoriamo in vigna ogni giorno”, continua “A dimostrare questo impegno i numerosi premi e riconoscimenti conferiti negli ultimi tempi al nostro Buttafuoco Storico, un vero e proprio simbolo per l’Oltrepò Pavese. Questa è per noi produttori l’occasione di raccontare il nostro territorio, le nostre vigne e il lavoro di questi anni con il Club del Buttafuoco Storico al pubblico di Milano, gli appassionati, la stampa e tutti gli amanti del buon vino” conclude il Presidente.
Il Club del Buttafuoco Storico
I vitigni del Buttafuoco Storico sono forti, possenti e intrisi di storia quanto il vino che si produce. Oggi il Club conta 15 viticoltori: giovani produttori e aziende storiche dell’Oltrepò Pavese, animati da uno spirito di unione e di rivalsa. Nato nel 1996, il Club del Buttafuoco Storico è una libera associazione per tutelare il prodotto, vino vincente il cui prestigio è riconosciuto dalla provincia di Pavia all’estero.
Non è incoscienza, né superbia ma consapevolezza di avere tra le mani una grande possibilità: i vignaioli del Club del Buttafuoco Storico vogliono trasformare un vino della tradizione in un prodotto nuovo. Un territorio e dei vitigni capaci di competere con i grandi italiani, un gruppo di vignaioli mossi dalla caparbietà, dalla voglia di riportare in auge il nome e la storia del Buttafuoco Storico. Nel 1996 erano in 11 a voler dare una scossa a questa realtà: oggi le 15 aziende conducono insieme un attento lavoro di ricerca, dalle caratteristiche storiche alle vigne più vocate, fanno gioco di squadra nella produzione controllata e certificata, e sono attivi con una moderna e sviluppata comunicazione e promozione del vino prodotto, dando vita ogni anno a 70.000 bottiglie.
Un marchio unico, rappresentato dal Veliero del Buttafuoco
Un simbolo unico e non replicabile, intriso nel vetro per distinguerne originalità e autenticità. E’ il marchio del Veliero, un disegno elegante che si trova solo nelle bottiglie del Buttafuoco storico e che permette di riconoscerle.
Il Veliero è anche il logo del Club, contenuto in un ovale – botte tipica dell’Oltrepò Pavese, e sostenuto dalla scritta Buttafuoco. Da qui si dipartono due nastri rossi che rappresentano il Versa e lo Scuropasso, i due torrenti tra cui tradizionalmente si produce il Buttafuoco Storico: la primissima fascia collinare dell’Oltrepò Pavese denominata “Sperone di Stradella“. Una posizione geografica che obbligava i condottieri, i pellegrini ed i mercanti ad attraversarla e che nella storia ha permesso al territorio di diventare grande sbocco commerciale del vino qui prodotto e anche di arricchirsi di nuove conoscenze sul settore. Fra storia e leggenda Peter Schenk narra che nel 1859 una compagnia di marinai Austriaci impegnata a traghettare le truppe sul fiume Po, invece di andare in battaglia in terraferma si ferma a fare strage di botti e bottiglie di un vino locale chiamato Buttafuoco. Lo scrittore lega questa storia ad un fatto però realmente accaduto: la marina Austroungarica dopo alcuni anni varò una nave chiamandola “Buttafuoco“. E’ da questo racconto che il Club del Buttafuoco Storico decide di adottare il veliero come loro simbolo: una grande nave dalle vele infuocate.
36 mesi dalla vendemmia, niente di meno
Dalle vigne alle botti di legno: l’affinamento minimo in legno è di 12 mesi, per poi passarne almeno altri 6 in bottiglia. Le bottiglie del Buttafuoco Storico non entrano in commercio prima di 36 mesi dopo la vendemmia. Ed è un vino di grande struttura, capace di invecchiare per molto tempo, donando sempre più intensità e note nuove.
Fonte: Ufficio Stampa
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