Brindiamo con il Vino dei Poeti!

Brindiamo con il Vino dei Poeti! Villa Rosina, sede della casa spumenstica Bottega di Bibano Godega Sant'Urbano L'artefice del nuovo gioiello è Guglielmo Pasqualin, enologo della maison spumantistica Bottega

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Brindiamo con il Vino dei Poeti!

Villa Rosina, sede della casa spumenstica Bottega di Bibano Godega Sant’Urbano

L’artefice del nuovo gioiello è Guglielmo Pasqualin, enologo della maison spumantistica Bottega. E’ realizzato con l’antico metodo Martinotti della seconda fermentazione in autoclave.

Fiocco azzurro in casa Bottega. L’azienda della Marca Trevigiana ha lanciato sul mercato il “Vino dei Poeti”: è un Prosecco Brut Valdobbiadene Superiore Docg creato dal’enologo Guglielmo Pasqualin. Il nuovo gioiello della maison spumantistica di Bibano Godega Sant’Urbano è ottenuto dalla vinificazione in bianco delle uve Glera coltivate nella fascia collinare della provincia di Treviso, compresa tra le località di Conegliano e di Valdobbiadene. 

Il Conegliano Valdobbiadene Docg, prodotto all’interno del territorio proclamato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, rappresenta l’eccellenza qualitativa del Prosecco. La versione Brut, in particolare, è indicata per chi predilige vini con un moderato contenuto zuccherino.

Le uve sono raccolte a mano sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene

Prova d’assaggio dell’enologo della maison spumantistica Bottega, Guglielmo Pasqualin

Artefice di questo nuovo vino spumante della collezione Bottega è Guglielmo Pasqualin.

Diplomato alla Scuola Enologica di Conegliano, ha messo a frutto l’innata passione per il

mondo del vino. Grande conoscitore del territorio della Marca Trevigiana, in cantina ha un

infallibile fiuto per la qualità. L’approfondita esperienza professionale, unita alle solide doti

manageriali, ne fanno un professionista a 360 gradi.

Le uve vengono raccolte rigorosamente a mano, il che consente di effettuare una vendemmia scalare, ovvero raccogliere le uve di una stessa vigna in momenti successivi in base al grado di maturazione, selezionando i grappoli e raccogliendo solo quelli maturi, sani e idonei alla vinficazione per proteggere l’integrità delle uve. 

Obiettivo primario: preservare la fragranza e gli aromi tipici delle uve

La bottiglia del Vino dei Poeti tra le colline di Conegliano e Valdobbiadene

Nella fase successiva si procede alla pressatura che viene eseguita in modo “soffice” con basse pressioni. La prima fermentazione del mosto si compie in vasche di acciaio successivamente all’aggiunta di lieviti selezionati. Seguendo i dettami dell’antico metodo Martinotti, la seconda fermentazione si sviluppa in autoclave, ad una temperatura che

viene mantenuta a 14 gradi, per preservare la fragranza e gli aromi tipici presenti nelle uve di origine. Al termine della fermentazione il vino viene lasciato a contatto con i lieviti non più attivi, i quali grazie all’autolisi rilasciano delle sostanze che vanno ad arricchirne il corpo, la struttura e l’aromaticità. Dopo la stabilizzazione a freddo, il vino viene filtrato e lasciato quindi riposare prima dell’imbottigliamento.

Perlage persistente, è ottimo come aperitivo, ma anche a tutto pasto

Sandro Bottega con la sorella Barbara e il fratello Stefano

Il “Vino dei Poeti” Valdobbiadene Superiore si caratterizza per il tipico colore giallo

paglierino e per il perlage fine e persistente. Gli aromi fruttati di pesca bianca e pera,

unitamente ai sentori floreali di glicine e acacia, introducono un sorso fresco, con

un’equilibrata acidità e un finale asciutto.

Ottimo come aperitivo, perfetto per la preparazione di cocktail, è un vino che si può

considerare da “tutto pasto”. Si accompagna egregiamente con crostini alla Casatella, con il baccalà mantecato, con le frittelle di zucca, con le crespelle alla ricotta e spinaci, con le 

tagliatelle al ragù di verdure di stagione, con il risotto al ragù di vitello magro e rosmarino. Ma si sposa anche con i secondi piatti, quali il pesce spada, le sardine fritte impanate accompagnate da insalata di fave fresche o tarassaco in tegame.

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)

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