Mentre scrivo c’è un tiepido sole primaverile, guardo attraverso la finestra che dà sul retro della casa e penso a mio padre che mi ha lasciato tre anni fa. Mio padre aveva un amico, un vero amico, che grazie a Dio è ancora vivo e che, come mio padre, era arrivato a Torino alla fine degli anni 50: nel 1959. Anni di immigrazione, di rilancio del paese, di lavoro e sacrifici, di affetti lasciati e tante speranze. Anni duri, lavoro e stringere i denti. Michele classe 1942, l’amico di papà, era ed è ancora un artista: è un ciabattino straordinario. E’ una delle persone più belle che io abbia avuto la fortuna e l’onore di conoscere. Michele è figlio di una terra magica, ancora da scoprire, da conoscere e respirare, vivere e gustare. Michele è molisano.
Il Molise, la terra degli Osci, gli antichi abitanti della regione ai quali subentrarono i Sanniti. Il nucleo principale dei Sanniti era chiamato Pentri ovvero il popolo delle montagne, radicato e attaccato alla propria terra. Poi arrivarono i romani che testarono di persona la caparbietà dei Sanniti, ci misero infatti 50 anni per sconfiggerli. Il termine “Osco” è però rimasto, così come “Pentro” e li ritroviamo nel mondo del vino molisano, un mondo antico di secoli, fatto di vini pregiati e variegati, di vitigni internazionali e autoctoni. Il Molise, con le sue bellissime colline, i tanti corsi d’acqua (Volturno, Biferno, Trigno, Cigno, Fortore), le due province Campobasso e Isernia.
Una viticoltura antica che ritrovo oggi con grande piacere a Montenero di Bisaccia in provincia di Campobasso e più precisamente in Contrada Montebello sui 35 ettari di una cantina devota al vino: cantina Terresacre. Parlo di una realtà produttiva nata nel 2006 che lavora nel rispetto della tradizione vitivinicola di questa terra, attraverso la conoscenza della vite e dei suoi piccoli grandi segreti. Il rispetto del tempo che la natura impone, il clima ottimale, il posizionamento dei vigneti che respirano il mare Adriatico a 270 metri. I vitigni Tintilia, Falanghina, Montepulciano, Trebbiano e l’opera dell’uomo sono ingredienti che sapientemente miscelati regalano vini di altissimo livello.
La modernità della cantina Terresacre rappresenta una delle più interessanti strutture produttive del panorama vitivinicolo della regione. Il minuzioso lavoro legato alla severa selezione delle uve e l’attenzione che viene dedicata ad ogni passaggio della filiera produttiva hanno consentito all’azienda di produrre delle autentiche perle enologiche.
Vini come il Tintilia, vitigno autoctono (Sinonimo del Bovale Grande Nero) decisamente interessante, dal colore rosso rubino a volte con riflessi violacei, dal profumo intenso e gradevole e con sapore armonico e morbido. Due versioni di Tintilia DOC di cui una che matura per 12 mesi in barriques di rovere francese selezionate e l’altra ottenuta da uve di antichi vigneti. Un vino che mi piace molto da abbinare ad un buon formaggio pecorino, ai salumi tipici molisani come lo sfarriccio e il sagicciotto o ad alcune ricette della tradizione: cavatelli al ragù, maiale ai peperoni e torcinelli.
Un altro grande vitigno di casa Terresacre è la Falanghina, un’uva dalla lunga storia secolare molto amata dagli antichi romani. Ed ecco allora Oravera DOC. E’ un vino prodotto con uve da vigneti selezionati dove si opera per ottenere la massima qualità. Affina 6 mesi in barriques di rovere francese riposando sui propri lieviti. Poi, come per il Tintilia DOC, un’altra espressione di Falanghina DOC che raggiunge una grande personalità e una piacevolissima aromaticità: entrambe sono decisamente da gustare. La Falanghina è un vino elegante che si presta ad invecchiare nel tempo, dal colore bianco paglierino, con un profumo delicato e il sapore armonico. Si sposa con il pesce, anche di acqua dolce, con il caciocavallo e il tipico nirvi e musse preparato con il musetto di vitello. Chiaramente straordinario anche come aperitivo.
Ma Terresacre è un’autentica girandola di espressioni, un carosello di vini per differenti ed esigenti wine lovers. Segnalo un grande Montepulciano denominato Rispetto DOC e che affina 18 mesi in accurate barriques e sempre a base Montepulciano Neravite DOC. Il Montepulciano col passare del tempo diventa di un colore inebriante, un vino rosso acceso tendente al granato. L’intenso profumo caratteristico, secco al palato molto armonico e con un lieve sentore di tannini. Ottimo con i salumi locali, i formaggi, il coniglio e il famoso piatto cacio e uova.
Se amate i vini rosati Terresacre propone Rosavite IGT da uve Montepulciano. Fruttato, profumato, fresco ed elegante. Personalmente amo i rosati come aperitivo ma è indiscutibile che siano vini tutto pasto e che negli ultimi anni stiano riscuotendo un successo senza precedenti. Concludo con Orovite DOC un delizioso Trebbiano dalla grande complessità olfattiva e gustativa ottimo con i fusilli, i maccheroni e la mozzarella.
Sono vini che vi consiglio di assaggiare al più presto perché meritano la vostra attenzione. Nota molto positiva anche per chi ha concepito le etichette che trovo piacevolmente semplici, giovani, moderne e di facile intuizione. L’etichetta per una bottiglia di vino è pur sempre come il vestito per una bella signora!
Terresacre è anche 25 ettari di oliveto, ma del pregiato olio che produce ve ne parlerò in un’altra occasione, così come sarà ancora un piacere presentarvi Il Quadrifoglio ovvero l’agriturismo. Camere e appartamenti, confort ed eleganza, sapori tipici e i pregiati vini della cantina, il tutto immerso in un vero tesoro che si chiama Molise: come mi ha sempre detto Michele l’amico di papà.
Fabrizio Salce