Propensione alla longevità del Soave quanto emerso dalla masterclass condotta da Simon Staffler di Wineline Falstaff Magazine.
Molto apprezzati i Poke a chilometro zero, realizzati con prodotti rigorosamente del territorio, da abbinare alle differenti interpretazioni della garganega.
Soave, Verona, 4 settembre – Piace e convince Soave Multiverso2023, il format ideato dal Consorzio del Soave, per raccontare le molteplici espressioni dell’uva garganega, vitigno madre del Soave, ad un pubblico trasversale, fatto di operatori di settore, esperti wine lovers e semplici curiosi, in chiave “giovane, bella e smart”. A confermalo l’alta partecipazione di pubblico, soprattutto giovani, che sabato 2 e domenica 3 settembre si è data appuntamento a Palazzo del Capitano, nel cuore storico dell’antico borgo medievale di Soave. Oltre 30 le aziende presenti che hanno messo in degustazione le loro differenti interpretazioni di Soave tra vini d’annata, unità geografiche e vecchie annate.
Soave inteso come “vino-paesaggio” è l’espressione che meglio sa far sintesi dei tanti contenuti di questa edizione il cui tema guida è stato “L’importanza del paesaggio e della Bellezza in esso contenuta” proprio perché il Soave è il primo e unico comprensorio vitivinicolo italiano a fregiarsi del titolo GIAHS “Patrimonio Agricolo di Importanza Mondiale” istituito dalla FAO.
Essere inseriti tra i siti GIAHS significa rientrare tra quelle zone agricole nel mondo che promuovono un’agricoltura sostenibile, lontana dai processi industriali, e che conserva uno stretto legame tra paesaggio, prodotti locali, comunità rurali associate.
Con questo percorso si introduce di fatto un radicale cambiamento di visione che pone l’uomo al centro del contesto agricolo, non più come soggetto che turba l’ecosistema esistente con una forma di agricoltura intensiva ma, al contrario, come artefice principale nel mantenimento della biodiversità e della conservazione del paesaggio.
Lo scrittore
«E’ molto significativo vedere il grande sforzo che si sta facendo qui per comunicare ai giovani la bellezza e la ricchezza di questo comprensorio – evidenzia in un passaggio Loris Giuriatti, scrittore, guida ambientale e collaboratore per Rai Storia, ospite d’onore di Soave Multiverso – perché, come cerco di raccontare anche nei miei libri, i ragazzi di oggi non sono solo divertimento coatto e musica a palla, anzi. È necessario mettersi in sintonia con loro e soprattutto creare curiosità. Questo approccio oltre ad avere una forte valenza divulgativa, è la prima forma di investimento nei confronti di coloro che saranno poi i consumatori evoluti e consapevoli di domani».
Cultura, intrattenimento e convivialità si confermano i tre elementi caratterizzanti di Soave Multiverso per un format che si prefigge di andare oltre le mura medievali di Soave e raccontare l’eccellenza di queste terre anche a coloro che il vino lo conoscono poco o nulla. Creare occasioni di dialogo e di confronto grazie ad un evento rinnovato, giovane e fresco, che strizza l’occhio alla cultura senza perdere di vista la leggerezza e il piacere dello stare assieme.
«Soave Multiverso – evidenzia Igor Gladich direttore del Consorzio del Soave – è nato quasi come una scommessa. Qui lo scorso anno abbiamo lanciato il Manifesto Programmatico del Soave, riassunto nelle tre parole chiave “giovane, bello, smart”. Un Soave che parli ai giovani, la lingua dei giovani; bello perché quella che abbiamo è tra le zone produttive più belle d’Italia; smart perché è necessario essere intelligenti e consapevoli rispetto a questo patrimonio, unico e non clonabile. Il nome Multiverso è stato scelto poi per indicare la complessità ma anche il fascino dei tanti universi paralleli che ruotano attorno al mondo del vino e che sono tutti da scoprire».
La masterclass: il Soave tra stile e longevità
“Un vino che è ideale se consumato d’annata ma che è in grado di reggere perfettamente la prova degli anni se dimenticato in cantina”. Ecco in sintesi quanto emerso dalla masterclass su invito “Il Soave tra stile e longevità” condotta domenica mattina da Simon Staffler di Wineline Falstaff Magazine. Dieci aziende selezionate alla prova degli anni per un confronto che ha visto la diretta partecipazione dei produttori i quali hanno potuto raccontare la propria azienda e descrivere i propri vini di fronte ad una selezionata platea composta da operatori, sommelier, enotecari, wine influencer e da stampa nazionale di settore, coinvolta in un press tour di due giorni alla scoperta delle Colline Vitate del Soave.
La convivialità: tradizione & pokè a chilometro zero
In omaggio alle tre parole chiave del Manifesto Programmatico del Soave “Giovane, bello, smart” in occasione di Soave Multiverso sono stati proposti degli originali “pokè a chiometro 0” firmati da Thai Poke, vale a dire innovative proposte di poke bowl realizzate con i prodotti tipici del territorio nel rispetto della stagionalità: il Campagnola Poke, composto da Riso bianco, sfilacci di cavallo conditi, pere del veronese, fichi, olio extravergine d’oliva di Cazzano di Tramigna, grana a scaglie; il Lessinia Poke, composto da Riso bianco, luganega veneta, zucca al rosmarino, porro al burro di malga, salsa al monte veronese e mandorle; il Soave Poke, composto da Riso venere, mela di Belfiore, pesca di Pescantina, uva di Soave, salsa ponzu, mix frutta secca.
Non sono mancai poi gli assaggi di Formaggio Monte Veronese e dei salumi di Soave, accompagnati nella due giorni da dj set.
E-bike
In occasione di Soave Multiverso, il 2 e 3 settembre, l’associazione WineBikeLoop ha proposto dei percorsi alla scoperta delle colline del Soave, da fare con le e-bike fornite da “Che Bici”, un modo per fruire della bellezza del paesaggio, fin su sulla cima della collina, con la sicurezza di non consumare né suolo né risorse. Ecco l’idea di fondo che ha sposato il Consorzio del Soave per vivere questo comprensorio produttivo in maniera smart e consapevole.
Orienteering
Proprio perché quello del Soave è un parco enologico bello e da vivere in maniera smart, a Soave Multiverso si rilanciato il Campionato Europeo di Orienteering, per la prima volta in Italia, che il 6 ottobre farà tappa nell’antico borgo medievale ad est di Verona, dove all’ombra del castello andrà in scena la Sprint Relay, che decreterà i mixed team più forti composti da uomini e donne. L’orienteering, o corsa orientamento, sono delle gare a libero percorso, a cronometro individuale, durante le quali gli atleti devono individuare su una carta topografica, fornita al momento del via, l’itinerario più veloce per raggiungere una serie di punti di controllo posti all’interno di un territorio, senza smarrirsi. L’orienteering si caratterizza per un’incredibile interdisciplinarietà, coinvolgendo i praticanti nell’elaborazione di una strategia attraverso conoscenze nell’ambito delle scienze naturali, della cartografia, della tecnologia e della geologia, insieme ovviamente all’attività sportiva. Trasmette e potenzia in modo trasversale competenze che conferiscono una forte padronanza dell’ambiente.