Tenuta Sette Cieli, tra le colline sopra Bolgheri, a 400 metri sul livello de mare, dà vita a Scipio, Cabernet Franc che interpreta con finezza ed eleganza il carattere complesso della varietà e del territorio di origine.
Il nome rievoca Scipione l’Africano, storico generale romano che sconfisse Annibale nella seconda guerra punica nel 202 a.C., connotando un vino da meditazione, deciso e memorabile. Scipio è prodotto con uve 100% biologiche e si concentra in pochissime e pregiate bottiglie.
“Potremmo dire che Sette Cieli crede nel Cabernet Franc, ma sarebbe più corretto affermare che è il Cabernet Franc a credere in Sette Cieli – spiega Ambrogio Cremona Ratti, titolare dell’azienda – Scipio, infatti, non nasce da un progetto enologico disegnato a tavolino bensì da esperimenti e prove in cantina. In origine le uve di Franc erano destinate ai blend, ma negli anni, durante le fasi d’invecchiamento in barrique, sono emersi alcuni tratti a dir poco affascinanti. Abbiamo scelto di indagare la varietà in purezza dando vita a Scipio, che negli anni si è affermato come cru della nostra produzione”.
“La 2018 è stata un’annata favorevole – afferma Elena Pozzolini, enologa e AD di Sette Cieli – I 1020 mm di pioggia, l’agosto non troppo caldo e il settembre mite hanno portato a una buona maturazione delle uve. Condizioni molto diverse rispetto al 2017, dove le alte temperature
e le pochissime precipitazioni ci avevano portato a una vendemmia anticipata”.
La storia di Sette Cieli inizia nel 2001 con l’impianto delle prime viti, mentre la produzione prende avvio dal 2004. Lo stile della Tenuta si presenta preciso e rispettoso della materia prima, in un confronto continuo con la natura al fine di racchiudere la personalità del terroir e la storia di ciascuna annata. Approccio evidente in Scipio 2018, che al naso sorprende con aromi complessi di frutta e note speziate, mentre in bocca convergono la grande struttura, la freschezza e la morbida eleganza, rendendolo un vino dal carattere raro.