Marco Sacco, chef due stelle Michelin, anticipa i possibili nuovi provvedimenti che potrebbero essere presi dalle regioni Lombardia e Piemonte per il contenimento del contagio da Coronavirus, e opta spontaneamente per la scelta più estrema: chiudere tutto subito per poter ripartire tutti assieme quando la battaglia sarà vinta.
“Si tratta di un gesto di responsabilità verso la collettività, spiega Marco Sacco, che noi ristoratori dobbiamo seguire in nome dell’altruismo e dell’amore verso gli altri, che sono poi i dettami che guidano il nostro lavoro di ogni giorno. La cucina è innanzitutto un gesto d’amore, pertanto la sicurezza e la salute nei confronti dei clienti e delle persone che lavorano assieme a noi vengono al primo posto”.
Marco Sacco è uno degli chef che hanno fatto la storia dell’alta ristorazione nel nostro paese. Il suo ristorante storico, il Piccolo Lago, due stelle Michelin, che si affaccia sul lago di Mergozzo, a Verbania, apre ogni anno la seconda settimana di marzo, ma quest’anno l’inaugurazione sarà rimandata ad aprile.
“Sono certo che quando apriremo saremo più forti e più motivati di prima, ed è un invito che rivolgo a tutti i miei colleghi, spiega Sacco. Questo è il tempo di una nuova resistenza, di un’alleanza senza precedenti che riguarda tutti: ristoratori, negozianti, produttori del territorio, pescatori, tutto quel tessuto fatto di micro-eccellenze locali che, operando accanto alle grandi imprese del Made in Italy che si sono affermate nel mondo, ha reso l’Italia il grande paese che è”.
La scelta di sospendere ogni attività riguarda anche l’altro importante ristorante gestito dalla famiglia Sacco, il prestigioso Piano35 che sorge in cima al Grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino, e che è diventato in poco meno di un anno uno dei punti di riferimento della cucina di qualità nel capoluogo sabaudo.
“In questi giorni a Torino come a Verbania, spiega ancora Sacco, le nostre strutture stanno facendo da mensa e da foresteria ai ragazzi delle nostre due brigate che hanno deciso di restare qui. Molti di questi ragazzi, la cui età va dai 18 ai 25 anni, vengono da ogni parte d’Italia e hanno deciso di rimanere qui con noi, con mia moglie e i miei figli. Vogliamo dare un segnale preciso a tutte le piccole imprese. Stiamo uniti, resistiamo, quando tutto questo sarà finito saremo più forti di prima”.
Fonte: Ufficio Stampa