Inaugurato Hyle, il nuovo progetto di Antonio Biafora, che continua il suo lavoro in Calabria, dopo il Biafora Restaurant, ristorante del complesso turistico di famiglia, il Biafora Resort & Spa, e che conferma la sua maturità e il suo talento. Nuovissima la struttura a ridosso della montagna della Sila, interamente pensata e realizzata grazie al supporto professionale dell’architetto Francesca Arrighi e dell’ingegnere Giuseppe Pio Mazzei che hanno dato forma al progetto immaginato da Antonio Biafora avvalendosi esclusivamente di artigiani e operai della zona; un locale che apre le sue porte agli ospiti come una magione d’altri tempi, e che li introduce in una grande sala con quattro tavoli e grandi vetrate che danno sul verde del giardino.
Il concept di Hyle unisce due percorsi, quello personale di Antonio Biafora e quello territoriale, rappresentato dalla riscoperta della “via della pece”. La pece bruzia, materia prima preziosa dai mille usi: medicina, ingegneria navale, artigianato, conservazione. La estraevano i boscaioli dal tronco del pino laricio incidendo canali a lisca di pesce. Così, riscoprendo un’antica e nobile usanza, mi sono imbattuto in un percorso, una via tutta nostra, più che mai singolare, la via della pece, così spiega Biafora.
L’intento di Biafora è ripercorrere questa via, che parte dalle colline sul mare e arriva in cima alle montagne, un percorso breve che però comprende un territorio fertile e ricco di materie prime diverse e interessantissime, dalle quali si parte per costruire una cucina che, arricchita da esperienza e trascorsi dello chef, traccia una mappa di eccellenze territoriali, individuando agricoltori, allevatori e piccoli produttori e attiva una catena di sostenibilità economico-sociale.
Fonte: Ufficio Stampa