E se poi aggiungiamo che parla di dolci della tradizione calabrese assume a mio avviso una valenza ancora più importante, e con queste righe vi spiego il perché.
Oggi i tempi stanno cambiando, internet da alcuni decenni ha favorito la circolazione di notizie e ciò ha permesso anche alla cucina calabrese di farsi conoscere e di presentare il proprio patrimonio gastronomico: liquirizia, bergamotto, cedro, fichi, salumi di maiale nero, la celebre nduja, olio evo e soprattutto i vini grazie a giovani vignaioli che hanno rivalorizzato antichi vitigni.
Quest’interesse ha attirato anche l’attenzione di tante “blogger”, le quali armate di smartphone e dalla voglia di mettersi ai fornelli, sono diventate delle vere e proprie influencer. E’ in questo filone di crescita e valorizzazione per questo settore che si inserisce il nuovo libro di Alessandra Uriselli alla quale va dato il merito di accendere un’altra lucina nella divulgazione della cucina calabrese. L’autrice segue la famiglia a Bolzano all’età di diciotto anni e nel 2012 decide di aprire il blog di cucina www.dolcementeinventando.com. Ed è proprio in questo blog che riannoda e impasta i ricordi e riemerge la nostalgia per quel mondo che ha dovuto lasciare.
Adesso Alessandra ha fatto pace, adesso è moglie e mamma premurosa e ricorda con affetto quei dolci preparati dalla nonna che per lei rappresentavano pensieri e regali affettuosi, adesso la malinconia si è trasformata in dolcezza del ricordo e ricambia dedicando quest’opera alla cara nonna Assunta. Questo libro è come uno scrigno che raccoglie ricordi dagli aromi di mandorle, di liquirizia, di cedro, fichi e bergamotto e una volta aperto si diffonderanno e sapranno regalare felicità e sorrisi a tutti coloro che compreranno il libro.