Il brand “Toscana” si conferma motivo di attrazione nel contesto nazionale e internazionale, laddove il consumo si sposta sempre più verso prodotti di qualità, con una forte connotazione territoriale e una netta preferenza per vini prodotti da vitigni autoctoni, di fasce premium e biologici. A raccontarlo è l’indagine “Il futuro della viticoltura in Toscana” condotta dal Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agro-Ambientali dell’Università di Pisa e diffusa a pochi giorni dall’inaugurazione della 10a edizione di BuyWine Toscana, la più importante vetrina b2b dei vini a denominazione della Toscana in programma il 7 e 8 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze, promossa dalla Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzata da PromoFirenze, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze e Fondazione Sistema Toscana.
L’indagine ha coinvolto 150 produttori toscani che hanno partecipato a BuyWine nelle edizioni 2016 e 2017, oltre a interviste dirette a imprese e altri attori del settore, e tiene presente i risultati di un esercizio di foresight con 60 produttori toscani che hanno partecipato all’edizione 2019.
Con oltre 4.410 meeting realizzati tra il 2011 e il 2019 (2.000 sellers e 2.120 buyers), BuyWine Toscana ha permesso al 57% degli intervistati di entrare in mercati come Canada, Russia, Olanda, Danimarca, Singapore, Cina, Svezia, Brasile, Finlandia. Il 52% del campione ha dichiarato di aver aumentato il volume medio annuo delle vendite fino al 20% e di aver rafforzato il volume di export, con un’intensità compresa tra il 10 e il 25%. Il 35% degli intervistati ha dichiarato inoltre di aver sviluppato rapporti commerciali più stabili. Il futuro della viticoltura toscana passa anche attraverso la sfida ambientale: il 62% dei partecipanti considera le condizioni climatiche avverse come un fattore significativo che influenza le decisioni produttive, seguito dai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori (57,7%), sempre più attenti a marchi green e produzioni sostenibili.
Lo studio conferma che la maggior parte delle 23mila aziende vitivinicole toscane ha piccole e medie dimensioni. La fotografia che emerge, infatti, dall’ultima edizione di BuyWine e che ha visto l’analisi di 110 aziende, registra che l’88% ha una superficie minore o uguale a 50 ettari (di cui il 41% meno di 10 ha) e circa il 43% è a gestione familiare.
Per i giornalisti interessati: è previsto un momento stampa a BuyWine Toscana 2020 per venerdì 7 febbraio ore 10.30 in Fortezza da Basso alla presenza dell’ass regionale all’Agricoltura Marco Remaschi e di Massimo Manetti, presidente PromoFirenze, Azienda Speciale Camera Commercio di Firenze.
Per Buywine Toscana 2020 attesi a Firenze 220 buyer provenienti da 50 paesi che incontreranno 260 aziende vitivinicole toscane selezionate tramite bando regionale. Confermati compratori dal Canada (per la prima volta con l’aggiunta delle province dell’ovest e dell’area di Vancouver), dagli USA, dai Paesi Scandinavi al Brasile, da Singapore a Hong Kong (quest’ultimi importanti HUB per l’intero mercato asiatico). Presenze stabili per gli operatori dai mercati orientali di Giappone, Taiwan e Corea del Sud con un pubblico sempre più formato sul vino toscano. Si segnala l’apertura verso nuovi mercati presenti per la prima volta: Angola, Bulgaria, Repubblica Dominicana, Ecuador, Malesia, Portogallo, Romania e Uruguay.
Gli organizzatori di BuyWine Toscana ringraziano gli sponsor di questa edizione: Acqua San Felice, Oga, UPS, Winetrade oltre allo sponsor tecnico FISAR e allo school partner rappresentato dall’Istituto Professionale “Bernardo Buontalenti” di Firenze.
Fonte: Ufficio Stampa