Colori, profumi e sapori orientali del Manna Resort

Dall'Estremo Oriente all'Ato Adige le proposte dello chef stellato Andrea Susto che ha affiancato il team di cucina dei ristoranti "L'Orangerie"
Andrea Susto, chef del Ristorante stellato Opera Bombana di Pechino

Colori, profumi e sapori orientali del Manna Resort

Dall’Estremo Oriente all’Ato Adige le proposte dello chef stellato Andrea Susto che ha affiancato il team di cucina dei ristoranti “L’Orangerie” e il “Luisa Gourmet” di Doladizza (Alto Adige).

Maria Luisa Manna con i figli Franz Haas junior e Sofia

Dall’Estremo Oriente (Cina, Hong Kong, Singapore, Thailandia) all’Alto Adige con una valigia carica di colori, profumi e sapori orientali. Un ritorno ai luoghi d’origine per lo chef stellato meranese Andrea Susto che, dopo un’esperienza pluriennale nel Sud-Est asiatico, ha sentito il richiamo della foresta ed ha accolto con entusiasmo l’invito di Maria Luisa Manna per affiancare come “chef consultant” il team di cucina del Manna Luxury Resort di Doladizza: Andreas Pernter (chef de cuisine), Marian Kalser (sous chef), Cinzia Melchior (chef pâtissier) nonchè gli “chef de partie” Leonardo Canziani, Maximilian Pichler, Francesco Bisceglia e i responsabili delle colazioni Sofia Haas e Golam Kibria.

Andi Punter, amministratore delegato del Manna Luxury Resort di Doladizza

Parlavo di colori, profumi e sapori orientali. Saranno proprio questi i cardini della cucina che Andrea Susto intende proporre alla raffinata clientela dei due ristoranti dell’eslusivo Resort di Montagna di Egna: “L’Orangerie” e il “Luisa Gourmet”. 

Una proposta in linea con l’amore di Maria Luisa Manna per l’Estremo Oriente, in particolare per la Thailandia, per la sua cultura, per la filosofia di vita, per il cibo, per la conoscenza e la cura del corpo umano.

Concetti che ritroviamo nelle 15 junior suite ispirate ai Paesi di tutto il mondo (ogni camera dispone di una terrazza mentre quelle di ispirazione scandinava dispongono anche della propria sauna) e nei 5 chalet. Lo chalet Luisa, in particolare, di nuova costruzione, dispone anche di una propria area Spa esterna che garantisce un elevato livello di privacy. 

 

Il Manna Resort, il “buen retiro” che Maria Luisa sognava da tempo

La Sala Schweizer con il tavolo ovale di un’antica abbazia- può ospitare 24 commensali.

Realizzato dove un tempo sorgeva una vecchia segheria, l’esclusivo Manna Resort, un hotel di charme 5 stelle, è il «buen retiro» che Maria Luisa Manna sognava da tempo.

 

 Una esclusiva struttura esclusiva dove benessere fisico e mentale trovano una risposta nell’area Spa (due saune, un bagno turco e uno mediterraneo,

una piscina interna ed esterna, una piscina naturale), nei momenti di meditazione di ispirazione asiatica, nella pratica yoga, nei trattamenti di bellezza e terapeutici con personale thailandese.

 

La ricca colazione internazionale del mattino: dolce, salata, salutistica

L’Orangerie, la spettacolare sala ristorante del Manna Luxury Resort di Doladizza

Al mattino gli ospiti del Resort sono accolti da una ricca colazione internazionale alla carta: dolce, salata, salutistica. Un trionfo di formaggi, salumi, quattro diverse tipologie di uova, porridge, toast, yogurt, croissant, torte fatte in casa, frutta esotica. 

Insomma non c’è che l’imbarazzo della scelta per iniziare al meglio la giornata. Le materie prime di assoluta eccellenza, sono servite nello spazio luminoso e accogliente del patio.

Tutto è rigorosamente fatto in casa: dal pane ai lievitati, alla ricca pasticceria. Impeccabile il servizio in un ambiente di straordinario fascino, in particolare quando ci si può accomodare nella panoramica e bucolica terrazza che spazia sulla vallata dell’Adige. 

La duplice proposta al Ristorante “L’Orangerie” e al “Luisa Gourmet”

Di grande suggestione e fascino orientale i ristoranti del Resort, in linea con la struttura dell’intero complesso. Dall’amore di Maria Luisa Manna per i giardini d’inverno ecco «L’Orangerie» Restaurant, un autentico gioiello aperto tutti i giorni a pranzo e cena (tranne la domenica).

Una chicca del Resort è la “Sala Schweizer” o sala del Convento: può ospitare fino a 24 commensali seduti allo stesso tavolo, uno accanto all’altro. Un tavolo ovale in legno massiccio che apparteneva ad un’antica abbazia della Polonia.

L’intera parete della sala è illuminata da uno dei capolavori di Riccardo Schweizer, l’artista trentino allievo di Picasso: la “Danza dell’Alfabeto”. Un trionfo di colori.

Un’altra sala, questa più intima, ospita il «Luisa Gourmet», quattro tavoli, un bijou in stile Luigi XIII. E’ lo spazio di libera espressione che lo chef si è riservato per presentare i suoi piatti d’autore.

Altra chicca, infine, la “table de chef”, il tavolo dello chef, formula mutuata dai sushi bar giapponesi che consente ad un pubblico selezionato, poche persone, in queso caso quattro, di entrare in cucina per ammirare a diretto contatto con lo chef la preparazione dei vari piatti. 

Da standing ovation il risotto allo zafferano e i tortelli al ragù di manzo

 

Nei giorni scorsi, in ocasione della presentazione ufficiale del nuovo chef consultant Andrea Susto ho avuto il privilegio di assaggiare sulla terrazza dell’Orangerie alcune proposte dello chef meranese. Ha aperto le danze la frisella pugliese con mozzarella di bufala, insalata di pomodori, acciughe, basilico e olive taggiasche. Un inizio all’insegna della tradizione mediterranea. Tradizione che abbiamo apprezzato anche nella misticanza di erbe aromatiche, verdure, germogli e uova di quaglia biologiche.

Di impronta orientale il carpaccio di polpo con cetriolo, sedano, coriandolo e altre spezie orientali. Un piatto quanto mai apprezzato in queste calde e afose giornate estive per la leggerezza degli ingredienti e la freschezza dei sapori. 

Una bontà anche i tortelli al ragù di manzo con spuma di Parmigiano e il risotto Acquerello Carnaroli allo zafferano con jus di brasato e gremolada. Un matrimonio d’amorosi sensi meritevole della standing ovation al pari del controfiletto con i funghi di stagione: finferli e porcini.

Dulcis in fundo, la peccaminosa tartelletta alla pesca con gelato alla vaniglia e croccante alle mandorle. 

Una carrellata di grandi vini scelti dal general manager Andi Punter

Cotanto menu non poteva che essere accompagnato da una carrellata di grandi vini scelti per l’occasione dal general manager Andi Punter:

lo Champagne Legras&Haas (Chardonnay 50%, Pinot Noir 25%, Pinot Meunier 25%), l’opulento superwhite Manna Vigneti della Dolomiti 2017 (la cuvée di Riesling, Chardonnay, Gewürztraminer, Kerner, Sauvignon che Franz Haas nel 1995 ha dedicato a Maria Luisa Manna), il mitico Pinot Nero Schweizer e il Moscato Rosa dal suadente aroma floreale di rosa con note fruttate di fragoline, lamponi e scorza d’arancia.

Un gioiello più volte premiato da Luca Maroni come uno dei migliori vini da dessert d’Italia e del mondo. Giudizio che sottoscrivo inchinandomi come doveroso omaggio allo “chef de cave”. Chapeau!

L’esperienza internazionale di Andrea Susto a Pechino e ad Hong Kong

Originario di Merano, Andrea Susto ha coltivato la passione per la cucina in tenera età per lasciarsi poi sedurre dall’Estremo Oriente, dove ha trascorso più di dieci anni della sua vita professionale. Egli è riuscito a sviluppare il suo stile personalissimo con l’intento (riuscito) di esaltare i sapori mediterranei con gli aromi speziati della cucina orientale.

Andrea ha dimostrato la sua maestria al ristorante «Opera Bombana» di Pechino, dove ha difeso la sua stella Michelin per quattro volte consecutive. Ed anche come sous chef presso l’altrettanto famoso «Otto e Mezzo Bombana» di Hong Kong, prestigioso ristorante tre stelle Michelin. Qui nell’ex colonia britannica, Andrea ha affinato le sue abilità culinarie senza perdere di vista le sue radici italiane.

«Il sapore viene prima di tutto»: questa la filosofia di cucina dello chef altoatesino. Andrea Susto continuerà a perseguire questa motivazione al “Manna Resort” con l’intento di trasmettere queste sue stimolanti idee innovative al team di cucina e al personale di sala che lo affianca. 

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)