5 Grappoli per il “Gesualdo da Venosa”
È la prima volta che un vino di Cantina di Venosa si aggiudica il massimo riconoscimento di Bibenda, la Guida di Fondazione Italiana Sommelier
Un vino dal colore rosso profondo e impenetrabile, asciutto e pieno in bocca, con sentori che rievocano la natura vulcanica del territorio, appena tannico, denso, vellutato. È ottenuto da uve aglianico in purezza allevate a spalliera (4.000 piante/ha; 60-70 quintali/ha) a 400-450 metri slm in vigne di 40-50 anni d’età, vendemmiate a fine ottobre. Un rosso elegante affinato in botti di rovere francese di 225/300 litri per circa 9 mesi e imbottigliato con una metà di vino affinato, invece, in serbatoi d’acciaio inox.
«La visione di come vogliamo rappresentare il nostro territorio attraverso il vino, la passione e la determinazione ci hanno portati a questo importante traguardo per il quale devo ringraziare i soci, il personale e la dirigenza di Cantina di Venosa per l’impegno costante e quotidiano – commenta il Presidente, Francesco Perillo -. Questo premio ripaga i sacrifici del lavoro eroico che viene fatto da tutti, a partire dalle vigne, ci rende orgogliosi ma anche più consapevoli di dover fare sempre meglio per il nostro territorio e per dare un futuro a tanti giovani del Vulture. Siamo sulla strada giusta e dobbiamo perseverare per portare ancora più in alto la buona reputazione della nostra azienda. Vorrei esprimere un grazie anche alla Fondazione Italiana Sommelier – conclude Perillo – che ci ha riconosciuto il grande lavoro che stiamo facendo».
«La tradizione e l’innovazione fanno del Gesualdo un vino iconico – aggiunge l’enologo Donato Gentile – che nasce grazie un territorio straordinario e a tecniche di produzione moderne e rispettose della qualità. È un rosso ricco di frutto e struttura tipiche del vitigno Aglianico del Vulture e ha notevoli note terziarie che sono il risultato di un lungo affinamento in barrique; un vino nobile, elegante, al tempo stesso slanciato e moderno, che esprime l’impegno della nostra grande squadra dalla vigna alla cantina».
Cantina di Venosa, l’unica cooperativa vitivinicola della Basilicata e fra le più importanti del sud Italia, conta 350 soci e 800 ettari di vigne coltivate ad aglianico, malvasia di Basilicata, moscato bianco, merlot. Una cantina moderna, radicata nel territorio, attenta alle innovazioni, composta da oltre il 50% da giovani, eredi di una generazione di piccoli vignaioli che si rinnova e si aggiorna con idee, energie, competenze, visioni. Complessivamente produce 2 milioni di bottiglie, su un potenziale di 5 milioni. Ben 21 le etichette, in maggioranza di Aglianico del Vulture sia Doc sia Docg.