ADDIO AD ANTONIO LONGANESI, PADRE DEL BURSON

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Lo vogliamo ricordare così, in quel settembre 2013 nel cortile del podere Boncellino, intento a raccontarci la storia incredibile della sua vita e la scoperta di quell’uva, da cui nasce il Bursôn.
Una vite abbarbicata ad una quercia vicino al capanno da caccia dove Antonio era solito trascorrere le giornate invernali dava dei frutti dolci che rimanevano sani fino all’autunno inoltrato ed erano di richiamo per gli uccelli da passo. Molti anni dopo e con l’aiuto del fratello Piero nasce l’idea di realizzare il primo vigneto con quell’uva che venne chiamata, proprio in suo onore, Longanesi, riconosciuta come vitigno autoctono solo alla fine degli anni’90.
Per «il notevole contributo dato allo sviluppo della viticoltura e alla valorizzazione dell’enologia italiana» nell’ottobre del 2013 è stato nominato Cavaliere della Repubblica. Ed il suo vino, il Bursôn, oggi è diventato il simbolo della produzione vinicola della Romagna ed il custode delle sue radici storiche.

Piera Genta

 

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