A DEL CAMBIO SI VIVE IL “GIORNO IN PIÙ” DELLA CREATIVITÀ
Lo chef Matteo Baronetto e la sua brigata sfidano le apprensioni e inseriscono nel menù à la carte due creazioni ad hoc dedicate al 29 febbraio, il giorno che rivivremo fra 4 anni
Un momento di creatività condivisa tra cucina e pasticceria, per celebrare una ricorrenza che occorre una volta ogni 4 anni. È ispirato al giorno in più sul calendario 2020 l’esperimento culinario che la brigata del Ristorante Del Cambio e il team di pâtissiers di Farmacia Del Cambio propongono al pubblico nella giornata di sabato 29 febbraio. Un evento eccezionale – visto che l’anno bisestile tornerà a trovarci solo nel 2024 – che va quindi interpretato con un menù altrettanto eccezionale.
E che vuole anche essere, a suo modo, una forma di reazione positiva al clima di preoccupazioni che caratterizza il nostro Paese in queste settimane.
Lo chef Matteo Baronetto e la sua brigata sposano l’approccio d’Oltremanica, che considera l’anno bisestile – come gli anglosassoni lo definiscono – “leap year” (anno del salto, perché le date dopo il 29 febbraio si spostano di due giorni in avanti rispetto al “solo” giorno dell’anno precedente) e vedono nel “giorno in più” del mese di febbraio un’occasione per dedicarsi ulteriormente all’esercizio della creatività gastronomica: ecco allora entrare nel menù à la carte due proposte (una dalla cucina e una dalla pasticceria) pensate ad hoc e che poi non saranno più replicate (chissà, forse dovremo aspettare altri 4 anni!).
I commensali che sceglieranno di trascorrere il loro 29 febbraio a pranzo o a cena al Ristorante Del Cambio, potranno quindi assaggiare, solo per quel giorno, anche Cannolicchi, lardo, filoni e pioppini e Savoiardo al cacao, ripieno di mousse al tiramisù e cremoso al caffè.
Con il primo piatto, Matteo Baronetto reinterpreta il concetto delle similitudini (“similes cum similibus” dal latino), per sottolineare come alcuni prodotti si “assomiglino” tra loro prima della trasformazione in cucina e come poi il loro accostamento risulti armonico e innovativo (in questo senso, altre similitudini nascono dall’incontro tra olive taggiasche e amarene, o tra avocado e zucchina, fino ad arrivare a seppia e lardo o champignon e rognone di coniglio). Il saper osservare il prodotto in natura e dopo la sua trasformazione diventa quindi parte fondamentale del processo creativo.
Il dolce, invece, si ispira in maniera ironica a uno dei “casi” artistici del 2019, ovvero “Comedian”, la famosa banana “scotchata” al muro dall’irriverente artista Maurizio Cattelan. Che cos’è oggi l’arte? E come si inserisce il concetto di tradizione nei nuovi codici visivi così utilizzati nelle opere moderne? La risposta dello chef sta nella reinterpretazione del classico savoiardo, qui al sapore di tiramisù, che viene letteralmente “attaccato” al piatto.
Il 29 febbraio, per combattere le apprensioni e vivere una giornata fuori dall’ordinario, appuntamento in Piazza Carignano 2 a Torino per gustare la proposta davvero irripetibile firmata da Matteo Baronetto di Ristorante Del Cambio.
Il ristorante Del Cambio
Il ristorante gastronomico personalizzato dai decori ed arredi ottocenteschi che oggi dialogano in modo raffinato con opere di Martino Gamper, Michelangelo Pistoletto, Izhar Patkin, è il regno indiscusso di Matteo Baronetto. Insignito della prima Stella Michelin, il ristorante propone un menù alla carta che spazia dal rispetto della tradizione ai piatti più innovativi, oltre a percorsi di degustazione che celebrano l’essenza unica della cucina dello chef.
Fonte: Ufficio stampa
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