DOV’È IL VINO? A BLEND UN DIBATTITO SPIGOLOSO SULL’ENOLOGIA
E’ arrivata alla terza edizione la rassegna enoculturale organizzata dall’azienda Bellenda di Vittorio Veneto (TV). Sul rapporto tra contenuto e contenente parlano gli esperti.
Ambivalente, per certi versi rischioso, a ogni modo necessario: si tratta del rapporto tra contenente e contenuto nel mondo vino, al centro della tavola rotonda organizzata in occasione di Blend, la rassegna enoculturale ideata e realizzata da Bellenda.
Il dibattito di quest’anno, dal titolo provocatorio Dov’è il vino?, si è concentrato sul fenomeno del vaso vinario usato in fase di fermentazione e affinamento, determinante nel definire l’identità di un vino e capace di giocare un ruolo sempre più importante anche nella distribuzione e nella comunicazione di prodotto. Lo ha sostenuto in apertura d’incontro il giornalista enogastronomico e moderatore Antonio Paolini, definendo il vaso vinario un utero chiamato a custodire e far crescere una materia viva, qual è il vino. La discussione ha coinvolto diverse figure professionali, dal produttore al tecnico fino all’esperto di marketing e il distributore. Il primo intervento è stato a cura di Elisabetta Foradori, dell’Azienda Agricola Foradori di Mezzolombardo (TN), la quale ha condiviso la sua esperienza di produttrice e i perché della scelta del vaso vinario come strumento per restituire tutta la vitalità del frutto e compiere al meglio il processo di fermentazione. A seguire, il contributo del tecnico vitivinicolo e titolare della società di consulenza Vinidea Giuliano Boni, che si è concentrato sulla genesi del vaso vinario in termini di esigenze e funzionalità, confrontandolo con altre tipologie di contenitori. Pietro Pellegrini, Presidente dell’azienda di distribuzione Pellegrini S.p.A., ha posto l’accento sulle mode di mercato, capaci di influire, non sempre positivamente, sulle scelte produttive. Infine è intervenuta la consulente in comunicazione enogastronomica e docente di marketing del vino Slawka G. Scarso, affrontando il tema del linguaggio usato nella comunicazione di prodotto, da calibrare in base al pubblico di riferimento, preferendo la comprensibilità ai tecnicismi.
“Blend nasce dalla nostra viscerale passione per il vino, che ravviviamo costantemente attraverso lo studio e il confronto con produttori sensibili e competenti – dichiara Umberto Cosmo, co-titolare di Bellenda – Il vino, così come il dibattito intorno a esso, è in continua evoluzione. Momenti come questo aiutano i partecipanti ad ampliare le proprie prospettive sul prodotto e sulle dinamiche nazionali e internazionali che lo influenzano, per uscirne tutti più arricchiti e incuriositi”.
La tavola rotonda si è svolta lunedì 18 ottobre nella sede di Bellenda a Carpesica, frazione di Vittorio Veneto. Il programma di Blend, evento dedicato agli addetti ai lavori, si è arricchito di accattivanti banchi d’assaggio enogastronomici, con protagonisti artigiani del vino e del cibo prossimi e lontani.
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