UN GIOVANE INGEGNERE SCOMMETTE SUI VITIGNI AUTOCTONI A MONTESPERTOLI

Giulio Tinacci (25 anni) guida lo sviluppo del ramo vinicolo dell’azienda agricola di famiglia e punta sulla produzione di vini di qualità con vitigni autoctoni

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Un’azienda agricola a gestione familiare, un giovane ingegnere che decide di cambiare strada per seguire una passione e la volontà di produrre vini riscoprendo vitigni autoctoni del territorio. Questi gli elementi che riassumono la storia del 25enne Giulio Tinacci e dell’azienda di famiglia, l’Azienda Agricola Montalbino di Montespertoli, in provincia di Firenze.

L’Azienda Agricola Montalbino si trova nella campagna montespertolese, immersa nelle colline del Chianti. Fino agli anni Sessanta faceva parte delle Aziende Agricole Riunite, un’importante realtà con circa 60 ettari di vigneto che produceva principalmente vino sfuso e Chianti. Dopo diversi cambi di proprietà, la quasi totalità dei vigneti è stata espiantata e l’azienda frazionata. Negli anni Novanta la famiglia Tinacci acquista la parte di Montalbino e inizia i lavori per realizzare un agriturismo a Montespertoli. Laddove in passato c’erano dei vigneti, Giulio e la sua famiglia ne hanno reimpiantati di nuovi con soli vitigni autoctoni. La cantina è stata ristrutturata in modo da preservare al massimo il potenziale qualitativo delle uve e poter accogliere clienti per degustazioni e visite.

Giulio Tinacci è il secondo dei tre figli della famiglia. Dopo gli studi al liceo scientifico Niccolò Rodolico di Firenze, si è laureato in Ingegneria Civile al Politecnico di Milano e ha poi approfondito gli studi all’estero. Al termine degli studi, Giulio decide però di seguire quella che nel frattempo aveva scoperto essere la sua passione: la viticoltura e la produzione di vini di qualità. Supportato dalla famiglia, inizia quindi a occuparsi dello sviluppo della parte vinicola dell’azienda, che oltre all’attività agricola conta un agriturismo e un ristorante agrituristico.

“Quando con la mia famiglia abbiamo deciso di reimpiantare vigneti nei nostri terreni, c’era l’idea di completare l’azienda: la produzione di vino era l’elemento mancante che andava ad aggiungersi all’agriturismo, al ristorante e alla produzione di olio extravergine di oliva. Quando abbiamo avviato questo progetto studiavo ingegneria a Milano e mi occupavo prevalentemente degli aspetti amministrativi. Col tempo, però, mi sono sempre più appassionato e ho capito che quello del vignaiolo poteva essere il mio lavoro e il mio stile di vita, racconta Giulio Tinacci. Così, una volta laureato, sono tornato a Montalbino e da allora ogni giorno faccio tutti i lavori in campo, quelli in cantina e mi occupo della commercializzazione dei vini. Sono giovane e ho ancora tanto da conoscere e imparare, e lo farò anche grazie ai consigli dell’enologo Valentino Ciarla, dell’agronomo Gianluca Grassi, degli amici produttori e i contadini del territorio. Da questa vendemmia 2020 ho grandi aspettative sui vini che verranno, vista l’uva straordinaria che abbiamo portato in cantina, segno dell’ottimo lavoro fatto in campo quest’anno”.

Le varietà di vite coltivate sono tutte autoctone: Sangiovese, Colorino, Canaiolo e Fogliatonda quelle a bacca rossa e Trebbiano, Malvasia Bianca Lunga del Chianti quelle a bacca bianca. Dal 2008 l’azienda è certificata biologica, tanto lavoro manuale in vigna, pratica del sovescio e uso minimo e ponderato degli antiparassitari. Per il controllo delle infestanti viene fatto uso del solo diserbo meccanico, con lavorazioni periodiche del terreno e sfalci delle erbe. Nei periodi più caldi invece, i terreni sono lavorati a filari alterni, così da interrompere la risalita capillare dell’acqua e mantenere sufficienti risorse idriche nel terreno.

 

 

Le uve, completamente raccolte a mano e trasportate in cassetta, vengono selezionate e fermentate in tini in acciaio a temperatura controllata. Successivamente, i vini migliori sono destinati ad affinamento in botti grandi o barrique in legno di rovere. In cantina, l’utilizzo di solfiti o di altri prodotti enologici è ridotto al minimo così da ottenere un vino artigianale, territoriale e biologico. Sono vini che, a detta di Giulio Tinacci, riflettono il suo lavoro e quello dei suoi collaboratori, i bei terreni delle vigne (franco-argillosi e in qualche zona anche sabbiosi) e lo speciale microclima della piccola vallata di Montalbino.

Al momento sono quattro i vini prodotti, tre rossi e un bianco: Chianti Montespertoli DOCG (Sangiovese, Canaiolo, Colorino), Chianti Superiore DOCG (Sangiovese, Canaiolo, Colorino), Rosso Montalbino Toscana IGT (Fogliatonda, Canaiolo, Colorino e Sangiovese) e Bianco Montalbino Toscana IGT (Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca del Chianti).

Fonte: Ufficio stampa

 

 

 

 

 

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