VITICOLTURA EROICA: FIRMATO IL DECRETO
La viticoltura eroica ha finalmente il suo Decreto attuativo. Più tutela e valorizzazione per un segmento vitivinicolo che dalle Alpi a Pantelleria, rappresenta elevata qualità, biodiversità ed un patrimonio paesaggistico ed ambientale di inestimabile valore.
Grande soddisfazione del Cervim per il Decreto firmato dalla Ministra alle Politiche agricole Teresa Bellanova, di concerto con i Ministri Dario Franceschini (Beni culturali) e Sergio Costa (Ambiente), interamente dedicato alla viticoltura eroica, che rende concreto un risultato atteso da tempo, in seguito all’articolo 7 comma 3 del Testo Unico del Vino dove la vite e i territori viticoli vengono considerati patrimonio culturale. Adesso i soggetti interessati possono presentare alle Regioni di competenza le domande per il riconoscimento dei vigneti eroici.
Un decreto che si concretizza grazie al lavoro svolto dal Cervim e che riporta la definizione di viticoltura eroica e le caratteristiche elaborate ed utilizzate dal Cervim stesso. Come indica il Decreto, si definiscono eroici i vigneti che “i vigneti eroici devono possedere almeno un requisito tra: pendenza del terreno superiore al 30%; altitudine media superiore a 500 metri sopra il livello del mare, esclusi quelli situati su un altopiano; sistemazione degli impianti su terrazze e gradoni; viticoltura delle piccole isole”.
Piena soddisfazione per il presidente Cervim Roberto Gaudio, che ha lavorato negli anni per questo importante risultato, prima alla Legge 12 dicembre 2016, n. 238 “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino” e poi al Decreto, prima non attuativo, fino alla firma di oggi dei tre ministri. «E’ un giorno storico per tutta la viticoltura eroica – commenta Gaudio -. Da oggi sono stabiliti quelli che sono i principi ed i requisiti della viticoltura eroica, grazie ad un Decreto attuativo che potrà dare ancora più forza ad un segmento della viticoltura italiana ed internazionale sempre più importante in termini di appeal e di gradimento dei consumatori, esperti e winelover, e soprattutto per l’importante ruolo che ricopre dal punto di vista paesaggistico ed ambientale. Confidiamo anche che vengano stanziate adeguate risorse per dare forza ed applicazione a questo Decreto, che dovrebbero essere indirizzate proprio al ripristino, al recupero, alla manutenzione e alla salvaguardia dei vigneti eroici che utilizzano perlopiù vitigni autoctoni».
Le aree in cui ricade la viticoltura eroica, non sono “un museo a cielo aperto” – conclude il Cervim – ma hanno un ruolo socio-economico ed ambientale strategico ed insostituibile, dove vengono prodotti vini di elevata qualità oggettivamente riconosciuta.
Fonte: Ufficio stampa
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