23 maggio: in occasione della Giornata Mondiale delle Tartarughe, Rio Mare annuncia che, negli ultimi 4 anni, sono state recuperate 64 tartarughe Caretta caretta – grazie alla partnership con l’Area Marina Protetta Isole Egadi (A.M.P.) e che quasi tutte, grazie all’intervento di equipe specializzate, hanno raggiunto la completa riabilitazione dopo esser state ferite o trovate in difficoltà, a causa di ingestione di plastica, ami e lenze da pesca, o interazioni con rifiuti galleggianti o impatti con barche.
Le tartarughe salvate , sono state recuperate in condizioni difficili e soccorse nel “Centro di Recupero di Tartarughe Marine” a Favignana; Rio Mare ha supportato negli anni questa oasi felice per questa specie animale, tramite l’acquisto di materiale tecnico (come tags satellitari, vasche per il recupero delle tartarughe e materiali per le aule didattiche), tanto da aver permesso all’iniziale Centro di Primo Soccorso di essere ampliato fino a diventare un modello unico nel suo genere di Centro di eccellenza, anche grazie alla collaborazione tra Area Marina Protetta Isole Egadi, Rio Mare e varie ONG. Questo ha permesso all’equipe specializzata del centro, non solo di fornire assistenza diagnostica e chirurgica alle tartarughe che lo necessitano, ma di poter controllare anche la loro degenza e seguire, passo passo, tutte le fasi della guarigione, fino alla riammissione in libertà in piena salute.
In questi anni, inoltre, la razionalizzazione delle modalità di intervento ha permesso al Centro di ottenere risultati notevoli portando a un drastico calo del trend di mortalità delle tartarughe. Sono state standardizzate le procedure con le Capitanerie di Porto di Trapani e Mazara del Vallo, consentendo di accelerare la ricezione delle informazioni sulla posizione degli animali ed il loro trasporto; sono state introdotte nuove tecnologie come le radiografie digitali, che hanno permesso di individuare anche altre malattie come la polmonite, e l’uso del laser è stato ampliato dalla sola terapia alla chirurgia.
“Tra le molteplici attività di salvaguardia e conservazione che l’A.M.P. mette in campo quotidianamente a difesa e valorizzazione del Capitale Naturale dell’Arcipelago delle Isole Egadi, sicuramente il Centro di Recupero di Tartarughe Marine è un fiore all’occhiello” dichiara Salvatore Livreri Console, Direttore dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”. “Gli importanti risultati che si raggiungono hanno infatti un alto valore concreto ma soprattutto simbolico: dimostrano che la Sinergia tra Enti Pubblici e Privati conduce alla Gestione sostenibile delle risorse marine, giocando un ruolo insostituibile nelle iniziative ed attività di sensibilizzazione sui grandi temi della Sostenibilità Planetaria”.
“Siamo molto orgogliosi di poter dare il nostro contributo diretto a questo progetto, nato e sviluppato con l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi”, dichiara Luciano Pirovano, Global Sustainable Development Director di Bolton Food. “Il nostro sostegno in favore dell’area marina protetta, rientra in un impegno molto più ampio di Rio Mare, che va a sostegno della salute del mare e concretizza in maniera tangibile gli sforzi che l’azienda da anni compie verso una pesca più sostenibile. Crediamo sia importante unire le forze per promuovere la tutela dell’ecosistema marino e diffondere la cultura del rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali del nostro territorio, sia per noi sia per le generazioni future”
Una volta guarite le tartarughe vengono ricondotte in acque sicure grazie all’aiuto degli operatori del centro e alcune di queste vengono munite di un tag satellitare ideato dall’Università di Pisa – Dipartimento di Biologia e finanziato da Rio Mare, chiamato “Marine turtle tracking”. Questo sistema consente di “curiosare” tra i tragitti delle tartarughe e di continuare il monitoraggio da remoto degli esemplari curati presso il Centro e di conoscerne i percorsi, le tappe e i chilometri percorsi, oltre che di approfondire la conoscenza della specie e le sue abitudini.
E’ il caso di Rita, una femmina di Caretta Caretta di 26 anni, con una lunghezza di 62,5 cm e un peso 26kg che vanta il primato di maratoneta del Centro. Grazie al monitoraggio costante del suo spostamento dall’agosto del 2018 tramite il tracker “Iridium”, dotato di una tecnologia innovativa di GPS portatile più piccola e leggera rispetto agli altri tracker e quindi meno invasiva, sappiamo che in totale ha percorso circa 12.500 km: ed è proprio vero che chi va piano, va sano e va lontano, infatti Rita non solo ha girato in lungo e largo il golfo del Mar Tirreno, ma non ponendo limiti alla sua curiosità, è riuscita a toccare le coste della Tunisia e dell’Algeria, mantenendo una velocità media costante di circa di 0.8 km/h!
Ma Rita non è l’unica delle tartarughe monitorate dal centro, oltre a lei ci sono anche Dian, la prima ad essere stata libera nel giugno del 2018 e munita di tracker, Aretusa, la giovane mascotte del progetto, essendo la tartaruga più piccola tra quelle liberate, circa 20 anni di età e solo 19 kg di peso e Cariddi, la speedy gonzales delle tartarughe, che in meno di tre mesi è riuscita a viaggiare per circa 3500 km, registrando un picco di velocità di quasi 6 km/h!
Fonte: Ufficio Stampa
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